La richiesta che faccio al tempo è che ti porti di fronte, alla giusta distanza che mi permetta di guardarti negli occhi e dirti, ti parlo di me…ti racconto cose che nessuno conosce, ti rivelo il trascorso mai emerso, il viaggio mai urlato perché nessuno lo avrebbe ascoltato.
Ti parlo di me, vinco il silenzio ed esaudisco la richiesta, a domanda rispondo mentre è più facile spostare lo sguardo e distrarre l’attenzione mentre mi racconti il tuo Oceano.
In attesa di quel tempo, che ti porta di fronte, intanto quelle parole le scrivo e nel frattempo vivo, così che il racconto di me si faccia più interessante.
Sonia Lunardi