Seminario Intensivo di Costellazioni Familiari

“Il Giusto Ambiente”

Incontro e scontro tra Genitori e Figli per riconoscere nel disaccordo il cielo sopra le spalle di Atlante.
Condotto da Sonia Lunardi

Atlante
L’essere umano che si trova nel “giusto ambiente”, può attingere a sé stesso e alle risorse inconsce che porta con sé.
Quando l’essere umano si trova in un ambiente disfunzionale vive la difficoltà di poter attingere a sé stesso e ciò che mostra è falsato dal compromesso del Campo.
Che sia un bambino/a, un ragazzo/a, un uomo o una donna, il suo atteggiamento è l’insieme di un accordo tra ciò che crede che sia e ciò che veramente è.
Finchè l’inganno avrà luogo, continuerà, come Atlante, a sostenere il cielo con le spalle e si piegherà sotto il suo stesso peso.
Là dove è il bambino a sostenere quel peso, sarà inevitabile che porti con sé quella schiena incurvata dal tempo e dalle emozioni e sarà con la stessa che risponderà al mondo intero che, a sua volta, lo vedrà concavo o convesso e mai nel suo intero.

Sonia Lunardi

Sempre più spesso sono al centro dell’attenzione, le dinamiche che riguardano l’interazione tra Genitori e Figli.

seminario intensivo costellazioni familiari il giusto ambienteIn questo contesto, come Operatrice in Costellazioni Familiari Sistemiche Spirituali, il divario che riscontro è quello dell’intervento estremo, cioè il passaggio che va, da un’educazione fatta di imposizioni e leggi a un’alleanza assoluta tra Genitori e Figli che esclude, a prescindere, qualunque interazione contraria a ciò che il Figlio stesso vuole, all’assoluta incoerenza dell’illusione della libertà dove il bambino viene lasciato a se stesso ed è precocemente adultizzato.

Per cui il primo passo da valutare in questi incontri, che si svolgono preferibilmente in Sessione con i Genitori e solo in seguito con i Figli, è quello della coerenza che vede il Genitore come adulto di riferimento e il Figlio in un contesto più ampio dato dalla sua età.

Sarà diverso l’approccio Sistemico dove in Famiglia ci sono entrambi i Genitori presenti o si occupano del Figlio alternativamente. Per cui si definisce la Famiglia, se è ricostituita e si avvale la presenza di nuovi soggetti come i nuovi partner con eventuali altri Figli.

Altrettanto complesso è il Sistema Familiare di chi ha Figli in affidamento temporaneo o Figli Adottati.
Fondamentale l’approccio del Genitore al Figlio/a che cambia a seconda dell’età infantile, della pubertà e dell’adolescenza, che sempre di più si allunga con i tempi o con i Figli già adulti e, in alcune circostanze, a loro volta Madri o Padri.

Sicuramente in tutti questi casi si avvale la teoria che, qualunque sia il numero dei Figli, ognuno di loro è un essere umano unico e non ce ne sarà un altro uguale ne ora ne mai.

Nella consapevolezza di essere ognuno di noi, a sua volta Figlio e di portare con sé le dinamiche esperienziali del proprio vissuto storico con i Genitori e determinati processi mentali ed emotivi, spesso ci dimentichiamo che alcune matrici sono rimaste attive e disfunzionali e, finchè non ci sarà dato di osservarle da fuori, qualcuno ne pagherà il prezzo.

In tutto questo c’è un denominatore comune che, come le due facce della stessa medaglia, si fa largo tra un confronto e uno scontro, tra la coerenza e la convinzione di ciò che è giusto o sbagliato ed è il Rispetto e l’Amore incondizionato che determinano la connessione di stabilità tra le Generazioni già state e quelle in essere, così come in quelle che saranno.

Accade sempre più spesso che ci si riscopre succubi di credenze che, apparentemente efficaci e di provenienza scontata, ci mettono alla prova sui nostri irrisolti Familiari, dove il passaggio generazionale non prevede la condivisione bensì l’ascolto.

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“L’interazione tra genitore e figlio è la manifestazione più grande visibile in un processo di rappresentazione sistemica, quando si incontra lo sguardo, al termine di un tempo necessario a percepire la grandezza del momento, quando ognuno è al proprio posto e il figlio e il genitore si incontrano, in quel momento si è al centro dell’universo e tutto il resto ha un senso solo in funzione di quell’attino.”

Sonia Lunardi