Come rotaie di una ferrovia, così, nell’infinito viaggiare e mai incontrarsi, va il ricordo ai fili tesi dell’ordito che, matrice esistente e perenne, permette al tutto di essere e a noi di esistere.
Quanto rumore nella velocità di un treno che passa e quanto silenzio nell’intervallo tra uno e l’altro.
Proprio come nella vita.
A noi decidere se sentirci in quel rumore o in quel silenzio.
Sonia Lunardi