La linearità delle cose non mi incontra, la meraviglia sta proprio nell’irregolarità, nel dislivello, nell’inquietudine di ciò che è imperfetto…
Nell’angolo smussato dal tempo e in quel marmo reso poroso dalla pioggia o quella duna che cambia forma col Vento. E’ la ruvidità della roccia che racconta la sua storia, la tarma che fa parlare il legno, il piede che scalzo non riconosce equilibrio ma a sua volta si scopre vivo tra le fessure della terra.
Quando il palmo della mano si muove cieco sul muro e ne sente la superficie incostante quasi informe e discontinua…è lì che riscopre un sentire vero e si fida…Così nella vita, incostante, irrequieto, imperfetto, ti sento.
Sonia Lunardi