Ascolta…sentirai che sono ad un metro e mezzo di distanza, dietro di te. Dovunque sei, con chiunque sei, ci sono e ti sostengo, in raccolto silenzio ammiro le tue evoluzioni nel tempo e l’inquietudine che ti assale di fronte a ciò che di nuovo riempie il vuoto.
Nella sostanza ti incontro e mi incontro, riconosco quell’impeto che palpita e freme nel fare e disfare delle cose… Delle tue cose.
E’ nel cadere e rialzarsi che si completa il processo che rafforza i tendini, ogni volta l’orizzonte sarà più ampio e lo sguardo più chiaro…ti si mostrerà la realtà delle cose e delle case fino a comprenderne il senso e carpirne il messaggio che spesso si cela in due righe e si palesa in uno sguardo.
Il tempo, unico inganno…Tutto il resto è già, per quanto ti permetti che sia, ignorarlo non cambierà la storia…ne la tua, ne la sua.
Ascolta, sentirai che sono ad un metro e mezzo di distanza, dietro di te, sempre. Non mi è dato di intervenire, perchè muterei la scena in cui il protagonista è regista a sua volta, narratore di un pensiero che si perde nel tempo illusorio della mente.
Sonia Lunardi