Mi guardo intorno, cerco appigli invisibili a cui aggrapparmi, per evitare l’inesorabile vortice di distruzione che porta nel corpo un urlo tacito che, avvolto in fili trasparenti si dipana per venirne fuori.
Sempre più stretto il viscido morso della crisalide si fa sentire ma se ne può uscire fuori solo con la morte, perché ne l’eterna larva, ne l’eterna crisalide avranno l’onore di varcare liberi il cielo.

Sonia Lunardi