E intorno è l’abisso, ingolla tutto alla volta di Atlantide poiché il messaggero è morto, o forse si è perso per via, ed il messaggio non è mai giunto a destinazione.
Ardua l’impresa di raggiungere ciò che, troppo nuovo, fatica a riempie un canestro già colmo di niente.
Mentre una normalità alterata sostituisce lentamente ciò che agli occhi non è dato di vedere, muore dentro la parte migliore.
Inconsapevole l’inno rincorre le piane dell’anima e risale le vette scoscese lasciando al passaggio un letto ampio, in cui l’acqua ha più spazio per correre e l’onda si fa sempre più grande…è l’abisso.
Sonia Lunardi